Storia del pvc

Il museo STORIA DEL PVC NELLA FINESTRA

Il PVC è uno dei polimeri più importanti ed è tra i materiali plastici più utilizzati al mondo. Scoperto intorno al 1800, è considerato uno dei più antichi materiali sintetici nella storia dell’industria.

Il primo padre del PVC fu il chimico francese Henri Victor Regnault che inconsapevolmente nel 1835 si era imbattuto in questo materiale mentre lavorava il cloruro di etilene riscaldato (detto anche olio olandese). Nel tentativo di decomporre tale olio, riscaldandolo con una sostanza alcolica di idrossido di potassio, ottenne il monomero di cloruro di vinile che, sottoforma di gas, fu lasciato accidentalmente al sole. 

Ne emerse una polvere bianca che, successivamente, venne identificata come polivinilcloruro, ovvero PVC. A prendersi i meriti dell’invenzione, però, fu successivamente nel 1872 in Germania Eugen Baumann.

A distanza di qualche anno, nel 1913, viene brevettata dal tedesco Friedrich Heinrich August Klatte la tecnica della polimerizzazione che porta alla creazione del PVC; ottenendo però un prodotto ancora molto fragile e di facile rottura.

Nel 1926 Waldo Semon, durante la crisi degli anni ’20 negli Stati Uniti, nell’intento di trovare un sostituto sintetico più economico della gomma naturale, riesce ad aumentare la plasticità del PVC ed a renderlo più elastico. In questo modo il materiale viene introdotto nel mercato come strato impermeabile a rivestimento dei tessuti.

Da questo momento in poi il PVC viene utilizzato molto e in diversi settori, dall’impiego per l’isolamento dei cavi elettrici nelle navi militari durante la seconda guerra mondiale fino ai più moderni e innovativi utilizzi nel mondo dell’edilizia a partire dagli anni ‘50.

In Germania inizia la produzione di profili estrusi in PVC destinati ai serramentisti per la realizzazione di porte e finestre, nel 1967 con l’azienda Kömmerling, seguita nel 1968 da Gealan e nel 1973 da Salamander.

Nel 1980 viene sviluppata la coestrusione, un processo nel quale si lavorano contemporaneamente materiali diversi, che escono dalla matrice accoppiati. In questo modo si ottengono, ad esempio guarnizioni con un’anima rigida (che funge da supporto) e una parte esterna morbida (che garantisce un’elevata ermeticità).

Il PVC è un polimero che ha una vita media molto lunga e che porta ad un risparmio a livello di consumi di risorse non rinnovabili, è un materiale altamente riciclabile ed il settore che maggiormente contribuisce al riciclo complessivo è proprio quello dei serramenti.

Nel 1984 l’infisso in PVC rappresentava, circa, il 5% del mercato italiano del serramento, nel 2000 il 15% e nel 2018 ben il 40%. Questi risultati sono stati realizzati grazie alle ottime caratteristiche tipiche del serramento in PVC quali l’ottimo rapporto qualità-prezzo, l’elevato livello di isolamento termoacustico e l’elevata resistenza agli agenti atmosferici ed inquinanti.