Storia degli avvolgibili

Il museo STORIA DEGLI AVVOLGIBILI NELLA FINESTRA

Gli avvolgibili esterni, o più comunemente le tapparelle, fanno parte della famiglia dei sistemi di oscuramento. Più precisamente sono “una schermatura esterna con stecche orizzontali snodate che scorrono tra due guide laterali”. 

Per aprirsi e chiudersi l’avvolgibile si avvolge appunto attorno ad un rullo che si trova all’interno di un cassonetto posizionato nella parte superiore del serramento.

In Italia l’avvolgibile trova le prime applicazioni a partire dal 1870.

I primi avvolgibili venivano realizzati in legno, le feritoie erano molto larghe, con la funzione di far filtrare la luce, e si faceva largo uso delle guide a sporgere per meglio gestire gli apporti solari.

Un esempio sono le tapparelle del Palazzo delle Debite a Padova, progettato dall’architetto Camillo Boito. Lo stesso Boito successivamente applica le tapparelle a Milano nella Casa di Riposo per Musicisti del 1899, edificio commissionato da Giuseppe Verdi. 

Una soluzione che libera l’edificio dalla necessità di rispettare i rigidi ritmi tra i vuoti e i pieni necessari nel caso dell’accostamento delle persiane.

Nel ‘900 le finestre con avvolgibili permettono delle facciate di grande impatto. Iconica e significativa è la casa Milà di Gaudi del 1906, la cui conformazione della facciata ha rivoluzionato gli aspetti compositivi degli edifici.

La casa del Fascio di Lissone del 1936, viene caratterizzata da tapparelle in legno d’abete Douglas verniciato.

Negli anni ‘60 si diffondono in Europa gli avvolgibili in alluminio.

Nel 1963, Luciano Agostini fonda ETP, Estrusione Tapparelle in Plastica, portando anche in Italia i primi avvolgibili in pvc, più leggeri ed economici. 

Questi saranno sempre più utilizzati grazie allo sviluppo edilizio e alla intensa urbanizzazione del territorio italiano tra la fine degli anni ’70 e gli inizi degli anni ’80.

Negli anni ‘90 fa il suo ingresso l’alluminio coibentato, ovvero un riempimento di schiuma poliuretanica espansa inserito all’interno delle stecche per garantire isolamento termo-acustico. 

Il prodotto risulta così più leggero rispetto al legno, molto resistente e soprattutto maggiormente resistente alla salsedine ed agli urti da parte della grandine.

Contemporaneamente vengono sviluppate le stecche in alluminio estruso, che presentano caratteristiche di anti-intrusione migliori rispetto al semplice alluminio coibentato.

Il materiale più resistente usato per gli avvolgibili antieffrazione e per le situazioni con rischio elevato di tempesta è, attualmente, l’acciaio blindato.

Oggi assistiamo al passaggio dal vecchio sistema di sollevamento della tapparella tramite la corda ai più moderni sistemi motorizzati, in cui il telo della tapparella viene sollevato da un motore elettrico inserito nel rullo reggitelo. 

Il comando avviene tramite un pulsante posto sulla parete, un telecomando o, nelle installazioni domotiche, tramite un’app installata nello smartphone.

Alcune tipologie di tapparella prevedono anche la possibilità di orientare parzialmente le stecche in modo da regolare l’accesso delle luce solare secondo le proprie esigenze.